Di Francesco: "Il calciatore che mi somiglia di più? Non ho dubbi. Diedi una lezione ad Acerbi..."
In un'intervista a Repubblica, l'allenatore del Lecce, Eusebio Di Francesco, ha raccontato alcuni retroscena legati alla sua carriera.

Intervistato in esclusiva da La Repubblica, Eusebio Di Francesco ha ricordato gli anni trascorsi alla Roma: "Sono legato ai tifosi e ai compagni di allora, primo fra tutti Montella. Ma la squadra del cuore resta il Pescara. Per mio figlio Federico è diverso. Totti lo faceva sedere sugli armadietti”.
Poi l'attuale allenatore del Lecce ha risposto ad altre domande: "Cosa farà da grande Totti? Il dirigente. Per lui il massimo sarebbe la Roma. Ma prima forse gli farebbe bene provare altre strade. Io l’ho fatto: il team manager a Trigoria, poi per due anni ho gestito uno stabilimento balneare. Chi è il suo idolo? Nelson Mandela. Ma invecchiando capisco che le basi me le hanno date i miei genitori. Mi hanno insegnato il rispetto per gli altri”.
Successivamente, Di Francesco ha rivelato alcuni retroscena legati alla sua esperienza sulla panchina del Sassuolo: "Berardi a ogni gol mi dice “me l’hai insegnato tu”. Rifiutò di seguirmi a Roma, dicendo che al Sassuolo sarebbe stato più amato dalla società. Acerbi mi ringrazia per una lezione: lo tolsi dal campo al tredicesimo del primo tempo in amichevole. Se lo meritava".
Conclusione sul calciatore attuale che gli somiglia di più: "Davide Frattesi. Se è indeciso fra rimanere all’Inter o partire, la soluzione gliela do io: venga a giocare in Salento, che si sta bene”.






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